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La petanque

Il gioco delle bocce ha origini remote. Già noto in molte antiche civiltà del Mediterraneo, divenne pratica sportiva anche presso i romani che si avvalevano inizialmente di noci di cocco importate dall’Africa e poi di sfere di legno d’ulivo appositamente costruite. Tramandato nei secoli, si diffuse capillarmente in tutta Europa. Vi giocavano tutti, nobili e miserabili. La popolarità di questo sport divenne così grande che, temendo potesse distogliere la concentrazione verso altre abilità ad uso militare, venne più volte addirittura proibito. Ancora in tempi recenti, nel saluzzese divieti e sanzioni affliggevano tutti coloro che lo praticavano per la strada, poiché occupavano le pubbliche vie, schiamazzavano e scommettevano.
In questo territorio, dal secolo scorso il tradizionale gioco delle bocce è stato in gran parte soppiantato da una sua variante, la Petanque, nata nella vicina Provenza nel 1907 dai fratelli Pitot. Questi la idearono per consentire all’amico Jules Lenoir di continuare a praticare le bocce pur soffrendo di reumatismi. Il nome Petanque fu attribuito nel 1910 in occasione della prima gara ufficiale tenutasi a La Ciotat, comune francese alle Bocche del Rodano. Il suo significato deriva dal provenzale “ped tanco”, cioè “piedi ancorati al suolo”. A differenza delle altre specialità, i giocatori della Petanque infatti per lanciare stanno fermi. E’ un gioco che negli anni ha assunto una dimensione internazionale. Più federazioni accolgono centinaia di migliaia di membri tesserati e le nazioni coinvolte sono quasi settanta. Si svolgono campionati mondiali per tre categorie: seniors, giovani e femminile, nonché per il tiro di precisione. Dal 2001 la Bocciofila di Dronero alla fine di luglio realizza nella propria sede e nella città il torneo internazionale di petanque “Gran Prix Espaci Occitan” che vede la partecipazione di decine di squadre provenienti da tutto il mondo. La squadra della Bocciofila di Dronero è pluricampione d’Italia.